La Corte di Cassazione interviene sul tema dei benefici concessi alle associazioni aportive dilettantistiche. Nell’ordinanza 10393 del 30 aprile 2018 si determina che per beneficiare delle esenzioni di imposta, non basta alle Asd provare la regolare iscrizione al Coni, ma si deve dimostrare lo svolgimento effettivo dell’attività associativa, del coinvolgimento dei soci e l’assenza di fine di lucro.
Cassazione, pronuncia rivoluzionaria sull’assegno di divorzio
L’assegno di divorzio, previsto dall’art. 5 comma 6 della Legge n. 898/1970, trova la propria ragione di esistere nello scioglimento definitivo del vincolo matrimoniale.
Questo assegno ha natura complessa in quanto racchiude in sé varie caratteristiche: una componente assistenziale, per cui è necessario valutare il pregiudizio che può causare ad uno dei coniugi lo scioglimento del vincolo matrimoniale; una componente risarcitoria, per cui bisogna accertare la causa che determina la rottura del rapporto; una componente compensativa, per cui è necessario valutare gli apporti di ciascun coniuge alla conduzione familiare. L’assegno può essere concesso quando sussista anche una sola di queste tre componenti.
I prestiti infruttiferi infragruppo soggetti al transfer pricing
La disciplina sui prezzi di trasferimento si applica anche ai finanziamenti infruttiferi infragruppo, che sono prassi sovente nei gruppi societari, soprattutto laddove vi è la necessità di sostenere le fasi di startup di una controllata operante in un diverso paese.
Società e compensi agli amministratori, è bene uniformarsi alle recenti sentenze
Il tema del compenso agli amministratori nelle società è da sempre oggetto di dibattito, sia in ambito fiscale che civilistico. Sul punto, due interessanti sentenze cui è bene fare riferimento al fine di evitare il rischio di contenziosi. Andiamo con ordine.
Compensi indeducibili senza il voto in assemblea. La Corte di cassazione con l’ordinanza n. 11779 depositata in data 8 giugno 2016 ha confermato il principio secondo cui sono indeducibili i compensi agli amministratori che non sono stati espressamente approvati dall’assemblea dei soci.
Stop ai versamenti Irap per professionisti e piccoli imprenditori. Ecco come
La sentenza della Cassazione 9451/2016 di recente emanazione ha stabilito che il professionista, l’artista o l’imprenditore individuale che impiega un solo collaboratore che esplica mansioni di segreteria o meramente esecutive non è obbligato a pagare l’Irap.
Per quanto la sentenza in esame tratti il caso di un professionista, essa espressamente si estende ai piccoli imprenditori, quali ad esempio agenti di commercio, promotori, piccoli commercianti e artigiani, i quali, già in passato, ottennero dalla Cassazione di essere considerati quali “lavoratori autonomi”, da trattare, ai fini Irap, alla stessa stregua dei professionisti.