Si estende la platea dei beneficiari di Smart&Start, lo strumento a sostegno delle startup innovative che rispetto al passato rende più snelle le procedure di erogazione dei finanziamenti agevolati e amplia la tipologia delle spese ammissibili.
Smart&Start è una misura gestita da Invitalia che offre finanziamenti agevolati e la copertura dei costi dei servizi di tutoraggio tecnico-gestionale.
In cosa consiste l’agevolazione? Le agevolazioni consistono in un finanziamento a tasso zero, cioè, senza interessi, di importo pari al 70% (settanta percento) delle spese ammissibili. L’importo del finanziamento agevolato è pari all’80% (ottanta percento) delle spese ammissibili nel caso in cui la compagine, alla data di presentazione della domanda, è interamente costituita da giovani under 36 e/o da donne, oppure preveda la presenza di almeno un esperto, in possesso di titolo di dottore di ricerca o equivalente da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
Per le start-up innovative localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia il finanziamento agevolato è restituito dall’impresa beneficiaria solo per un ammontare pari all’80% (ottanta percento) dell’importo, il restante 20% è erogato a fondo perduto.
I programmi di spesa devono essere di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro (al netto dell’Iva) e finalizzati ad acquistare beni di investimento e sostenere costi di gestione aziendale.
Spese di investimento agevolabili:
- impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica;
- componenti hardware e software;
- brevetti, marchi e licenze;
- certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, purché direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, nonché relativi interventi correttivi e adeguativi
- investimenti in marketing e web marketing
Le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda e comunque realizzate entro 24 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento.
Costi di gestione agevolabili:
- interessi sui finanziamenti esterni concessi all’impresa
- quote di ammortamento di impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici
- canoni di leasing ovvero spese di affitto relativi agli impianti, macchinari e attrezzature
- costi salariali relativi al personale dipendente, nonché costi relativi a collaboratori aventi i requisiti indicati all’articolo 25, comma 2, Decreto-legge n. 179/2012
- licenze e diritti relativi all’utilizzo di titoli della proprietà industriale
- licenze relative all’utilizzo di software
- servizi di incubazione e di accelerazione di impresa
Già con il decreto Mise del 9 agosto 2017 sono cambiati i criteri di accesso e le novità sono diventate operative con la circolare n.102159 pubblicata il 16 febbraio 2018, data dalla quale possono presentare domanda le imprese avviate da cinque anni e non più solo da quattro.
Le nuove imprese a partire dalla domanda avranno adesso 30 giorni di tempo – e non più 90 – per inoltrare l’avvenuta iscrizione al Registro delle imprese.
Non solo, la mini riforma delle agevolazioni alle startup riguarderà le nuove domande, ma i criteri potranno essere estesi anche ai contratti di finanziamento già stipulati con Invitalia.
Nuovi criteri per l’erogazione dei finanziamenti: l’erogazione del finanziamento agevolato avviene su richiesta dell’impresa beneficiaria in non più di cinque stati di avanzamento lavori, per un importo ciascuno del 10 per cento dell’investimento complessivo ammesso ai benefici.
Novità ancora più importante, l’erogazione della quota di agevolazione può avvenire altresì sulla base di titoli di spesa non quietanzati, il cui pagamento deve essere dimostrato in ogni caso entro 45 giorni decorrenti dalla data di accreditamento delle relative agevolazioni. In caso di fatture non quietanzate, queste potranno essere rimborsate immediatamente dietro fidejussione a favore di Invitalia, e dimostrate poi entro il termine di 45 giorni. In questo caso l’impresa dovrà aprire un conto corrente vincolato per la gestione dei movimenti.
Inoltre, è ora possibile poi richiedere le agevolazioni in un’unica soluzione; in questo caso servirà produrre le fatture e le attestazioni di avvenuto pagamento.
Prima quota di agevolazione. Come in passato sarà possibile richiedere, dietro presentazione di fideiussione, l’erogazione della prima quota di agevolazione che però da oggi non potrà superare il tetto del 25% dell’importo complessivo dell’investimento ammesso ai benefici.
Investimenti per spese di marketing e web marketing. Come illustrato nell’elenco sopra, sono ora agevolabili anche gli investimenti in marketing e web marketing, mentre si conferma l’agevolazione per investimenti in impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche, hardware e software, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche. La circolare precisa che “sono agevolabili entro il limite del 20% dell’importo totale ammesso per le altre categorie di spesa gli investimenti in marketing e web marketing, intese quali spese relative alla definizione della strategia di ingresso sul mercato e alle attività propedeutiche alla promozione dell’innovazione oggetto del programma di investimento”. Si intendono quindi agevolabili anche le spese di pubblicità e di promozione di carattere non ricorrente. I brevetti e le licenze si completano con i marchi, che entrano tra le spese finanziabili grazie al nuovo provvedimento del Mise.
Infine va ricordata la semplificazione amministrativa per i team di persone: l’iscrizione al Registro speciale delle startup innovative non va più dimostrata alla firma del contratto, ma è posticipata alla richiesta di prima erogazione delle agevolazioni.
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