Le festività natalizie sono al debutto ed imprese, lavoratori autonomi e professionisti si adoperano per omaggiare i propri clienti e gli altri soggetti con cui si vogliono mantenere od instaurare rapporti da cui si può trarre un beneficio, regalando doni, riconoscimenti che gratificano chi li riceve. La normativa italiana (art. 108 comma 2 del TUIR) permette di dedurre senza limitazioni (sia per il costo che per l’Iva) gli oneri sostenuti per gli omaggi distribuiti solo quando il valore unitario dell’omaggio non supera i 50 euro più Iva. Se questo valore viene superato, tali importi saranno considerati spese di rappresentanza e quindi i costi saranno deducibili nell’esercizio nel quale sono sostenuti, ovviamente se rispettano i limiti di inerenza e congruità previsti dal DM 19 novembre 2008, ma solo entro determinati limiti da dover rispettare (limite percentuale sul totale dei ricavi della attività e limite massimo del plafond deducibile), mentre l’Iva risulterà indetraibile.
Sblocca immobili: deduzione Irpef del 20% per chi acquista e concede in affitto.
Il decreto “sblocca Italia” ha introdotto numerosi incentivi che cercano di contrastare la crisi economica che colpisce sia le imprese che i privati, anche e soprattutto nel mercato immobiliare. Una delle agevolazioni volte a risollevare il settore del mattone – introdotta con l’art. 21 del D.L. n. 133/2014 (attuato con il decreto del ministero delle Infrastrutture l’8 settembre 2015), riguarda la deduzione Irpef del 20% sul costo di acquisto o di costruzione di immobili da affittare, beneficio a favore delle persone fisiche.
Investire in Albania? Facile, sicuro e vantaggioso.
La Cina sta attraversando un periodo di crisi: rallentamento dei tassi di crescita, costo della manodopera in aumento del 10% su base annua, burocrazia farraginosa, controlli più stringenti e un quadro normativo non lineare mettono in difficoltà gli investitori esteri. Esiste una alternativa per gli imprenditori Italiani? Si, si chiama Albania! Il Paese gode di una posizione geografica privilegiata per la sua vicinanza ai mercati europei e all’area dei Balcani, distinguendosi come polo d’attrazione per nuovi investimenti e scambi commerciali. In Albania il costo della manodopera è un terzo più basso rispetto agli altri paesi balcanici e dell’est dell’Unione Europea, basti pensare che lo stipendio medio mensile è di 230 € (per legge il salario minimo è fissato a 150 €).
La pressione fiscale sulle aziende è da sogno: per le piccole imprese si applica una aliquota del 7,5% sull’utile mentre per i soggetti che realizzano fatturati superiori a 64.500 € l’aliquota fiscale è del 15%. Read more