La Corte di Cassazione interviene sul tema dei benefici concessi alle associazioni aportive dilettantistiche. Nell’ordinanza 10393 del 30 aprile 2018 si determina che per beneficiare delle esenzioni di imposta, non basta alle Asd provare la regolare iscrizione al Coni, ma si deve dimostrare lo svolgimento effettivo dell’attività associativa, del coinvolgimento dei soci e l’assenza di fine di lucro.
Convivente di fatto e riparto fiscale del reddito
Con la Risoluzione del 26 ottobre 2017 n.134/E l’Agenzia delle Entrate è intervenuta in merito alla imputazione degli utili al convivente di fatto che presta stabilmente la propria opera all’interno dell’impresa dell’altro convivente.
Ricordiamo innanzitutto che per convivenza di fatto si intende il legame tra “due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile”.
Società e fine mandato dell’amministratore. La disciplina del Tfm
Il Trattamento di fine mandato è un’indennità aggiuntiva che la società si impegna a corrispondere agli amministratori alla scadenza del mandato:
- in modo proporzionale all’emolumento fisso annualmente percepito, ovvero;
- parametrata in varia misura ai compensi complessivamente goduti in ciascun anno moltiplicati per gli anni di esercizio della carica.
Analizziamo nel dettaglio la disciplina del Tfm, tema di particolare interesse in quanto strumento di pianificazione fiscale a disposizione delle imprese che intendono accantonare una somma da liquidare ai propri amministratori al termine del mandato, sulla falsa riga di quanto avviene con il trattamento di fine rapporto a beneficio dei lavoratori dipendenti.
Professionisti e lavoratori autonomi: gli abiti si deducono?
Nell’esercizio di alcune attività professionali e di lavoro autonomo, specialmente quando ci si rapporta non solo con i propri clienti ma anche con uffici pubblici, è doveroso presentarsi con un abbigliamento consono.
Spesso il sostenimento di costi per l’acquisto degli abiti ed accessori assume importi rilevanti, per cui è opportuno chiarire, a vantaggio di professionisti, artisti e lavoratori autonomi, se sia possibile dedurre tali costi considerandoli inerenti allo svolgimento dell’attività.
Jobs Act autonomi al via per collaboratori, professioni, partite Iva
Dal 10 maggio 2017 sono in vigore importanti novità e maggiori tutele che riguardano i lavoratori autonomi.
Chi può beneficiare delle misure racchiuse nel Jobs Act degli autonomi?
Popolo delle partite Iva, liberi professionisti, prestatori d’opera in regime di collaborazione: l’articolo 1 della norma, dopo aver precisato che la disciplina trova applicazione a tutti i rapporto di lavoro autonomo di cui al Capo III del Codice civile, ovvero al contratto d’opera (articoli 2222-2228) e alle professioni intellettuali (articoli 2229-2238), prosegue includendo anche «i rapporti di lavoro autonomo che hanno una disciplina particolare ai sensi dell’articolo 2222 del Codice civile.
Il contratto di rete in agricoltura spinge la crescita del comparto
Il contratto di rete è una forma contrattuale, introdotta nell’ordinamento giuridico dall’articolo 3, comma 4-ter del Dl n. 5 del 10 febbraio 2009, con il quale più imprenditori si impegnano a collaborare al fine di creare nuove sinergie ed accrescere la propria capacità innovativa e la loro competitività sui mercati interni ed internazionali.
La normativa prevede due tipologie di contratti: la rete contratto e la rete soggetto. La rete soggetto assume una autonoma natura soggettività passiva ai fini fiscali, mentre la rete contratto non modifica la soggettività tributaria dei contraenti i quali pertanto mantengono la totale autonomia.
Scambio liste tra Italia e Svizzera al via. Ultimo treno per la Voluntary
Il sentiero per coloro che detengono attività finanziarie all’estero (o anche in Italia) mai dichiarate al fisco si fa sempre più stretto, soprattutto per i contribuenti che hanno patrimoni negli ex paradisi di confine, Svizzera e Montecarlo. Il consiglio è quello di salire sul treno della Voluntary Bis prima che scattino gli accertamenti.
Le amministrazioni finanziarie di Roma e Berna hanno infatti sottoscritto un accordo, già in vigore di fatto dallo scorso 2 marzo che riguarda le modalità dello scambio di informazioni “di gruppo”, ovvero il delicato territorio di mezzo tra la domanda individuale e lo scambio automatico di informazioni.
Ditte individuali e società di persone: meno tasse con l’opzione Iri
La legge di bilancio 2017 (art. 1, co. 547 e 548, L. 232/2016) ha introdotto nel nostro ordinamento una nuova Imposta sul Reddito d’Impresa (Iri), che si applica su opzione a tutti i soggetti Irpef (ditte individuali e società di persone), oltre che alle Srl “trasparenti”.
L’Iri prevede l’imposizione del reddito mediante un’aliquota fissa, nella misura del 24%, per gli utili realizzati e non prelevati. Solo in caso di prelievo degli utili vi sarà tassazione Irpef secondo le aliquote ordinarie (dal 23% a salire, in base allo scaglione di reddito). In pratica, le somme effettivamente assoggettate all’Iri sono quelle che restano in capo all’impresa/società, con la finalità di incentivare la patrimonializzazione delle piccole imprese.
Investimenti aziendali in tecnologia: set di incentivi cumulabili
La legge di Bilancio 2017 ha incrementato le agevolazioni per le aziende che effettuano investimenti in tecnologia e beni rientranti nel programma Industria 4.0, ovvero quelli finalizzati all’innovazione tecnologica della produzione. A ciò si aggiungono gli incentivi della Sabatini-ter e quelli collegati all’aumento della spesa per il credito di imposta ricerca e sviluppo.
La somma di questi benefici – trattandosi di agevolazioni cumulabili l’una con l’altra – fa si che gli investimenti per le aziende possano diventare ‘a costo zero’. Facciamo un esempio: l’acquisto di un bene materiale “iperammortizzabile” (macchinario destinato alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese) a cui è connesso a sua volta un bene immateriale “superammortizzabile” (ad esempio, una applicazione software che lo governa) acquisito tramite l’erogazione di contributi in conto interessi per i quali si fruisce della Sabatini-ter e utilizzato intra muros per le attività di ricerca e sviluppo in relazione alle quali spetta il credito d’imposta.
Costi di pubblicità e ricerca fuori dallo Stato Patrimoniale
I nuovi principi di contabilità introdotti dal decreto legislativo 139/2015 in tema di immobilizzazioni immateriali mettono alla prova le aziende alle prese con la chiusura dei bilanci degli esercizi terminati al 31/12. In particolare, dal 2016 debuttano l’eliminazione dei costi di pubblicità e dei costi di ricerca dallo stato patrimoniale, le modifiche alla determinazione dell’ammortamento dei costi di sviluppo e dell’avviamento, la nuova disciplina dei costi accessori sui finanziamenti a seguito dell’introduzione del costo ammortizzato.
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